lunedì 30 luglio 2012

Le ispirazioni di Jérémie. I libri e le musiche di Noi non andremo a vedere Auschwitz

Jérémie Dres ci ha raccontato quali musiche e quali libri lo hanno accompagnato nella realizzazione du Noi non andremo a vederer Auschwitz...

Letteratura
Daniel Mendelsohn, Gli scomparsi
Jonathan Safran Foer, Ogni cos è illuminata

Jan T. Gross, Fear. Anti-semitism in Poland after Auschwitz
Jena-Yves Potel, La fin de l'innocence
Musica

Leo Fuld

Thodore Bikel

David Krakauer

So Called

Abraham Inc.

Istantanee da Berlino: Andrea Bruno a Prenzlauer Berg

Andrea Bruno è da pochi giorni a Berlino per il progetto Comic-Transfer promosso dal Goethe Institut. Suo compagno di viaggio e di osservazione è il portoghese Ricardo Cabral, che qui lo ritrae mentre disegna.



Qui sotto invece un paio di tavole in cui l'autore di Come le strisce che lasciano gli aerei (insieme al frontman de Le luci della centrale elettrica Vasco Brondi), rappresenta il noto quartiere di Prenzlauer Berg.




venerdì 27 luglio 2012

GIPI al Collecchio Film Festival. In mostra dal 23 agosto all'8 settembre



Gipi sarà ospite al Collecchio Film Festival. Giovedì 23 agosto, alle 19, incontrerà lettori e spettatori a Villa Soragna (Parco Nevicati, Collecchio, Parma) in occasione dell'inaugurazione de "L'ultimo terrestre e altre apocalissi di provincia", la mostra dedicata all'autore pisano che si protrarrà fino all'8 settembre. Interverranno all'incontro lo scrittore Fabio genovesi e il curatore Matteo Stefanelli.

- Ore 19 Dialogo semiserio sul cinema, la provincia e l'arte del racconto con Gipi, Fabio Genovesi e Matteo Stefanelli.
- Ore 21 L'ultimo terrestre. Proiezioni del film di Gipi
- Ore 23 Altri alieni. Video segreti, deliri e invasioni a sorpresa

Orari della mostra: dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30. Sabato dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18. Chiuso il lunedì. Apertura straordinaria durante il Collecchio Film Festival.

martedì 24 luglio 2012

Le 1000 vite di Carnera

Sulla mia scrivania c'è una copia della nuova edizione di Carnera. La montagna che cammina, nelle librerie nel giro di pochi giorni. Il graphic novel narra la storia del gigante buono Primo Carnera, la sua ascesa nel mondo della box, l'emigrazione da un paesino del Friuli al Madison Square Garden di New York.
Il libro contiene una nuova introduzione di Davide Toffolo: "La vicenda di Carnera, per me che l'ho dissepolta qualche anno fa come fosse un reperto archeologico, ravviva ad ogni nuova lettura la fantasia di farci un film d'animazione." Per ora l'animazione digitale con protagonista Primo Carnera è il videoclip di La velocità, contenuta nell'album Piombo, polvere e carbone della band Il Pan del Diavolo (regia di Marzo Pavone).


Davide ha prestato le mani e il suo tratto anche per il video dei Sick Tamburo La mia mano sola, in cui la canzone è narrata per immagini e schizzi secondo lo stesso meccanismo con cui Toffolo ha realizzato lo spettacolo di Pasolini.


lunedì 23 luglio 2012

Ranpo e Maruo sul grande schermo. Caterpillar di Kôji Wakamatsu



 

In libreria tra pochi giorni arriverà Il bruco di Edogawa Ranpo e Suehiro Maruo. L'EdgarAllan Poe del Sol Levante ha ispirato anche il regista nipponico Kôji Wakamatsu per il lungometraggio Caterpillar, uscito nel 2010 e che in Italia è stato proiettato solo in occasione di qualche festival. Qui sopra il trailer internazionale del film.





venerdì 20 luglio 2012

Comic Transfer. Andrea Bruno a Berlino

"Comic-Transfer. Fumettisti provenienti dall'Europa e dal mondo arabo in dialogo" è un interessante progetto promosso dal Goethe Institut. Disegnatori da Germania, Libano, Portogallo, Belgio, Francia, Spagna e Italia rappresentano con lo strumento a loro più congeniale il proprio punto di vista su una città straniera. Il Goethe-Institut promuove i viaggi dei fumettisti che si scambiano letteralmente le città (e quindi cultura, ambiente di lavoro, architetture, colori) viaggiando attraverso Europa e Medio Oriente. Il bolognese Andrea Bruno è diretto a Berlino dove rimarrà dal 21 luglio fino al 18 agosto e presterà i suoi occhi e la sua mano per rappresentare la Deutsche Hauptstadt.
Come le strisce che lasciano gli aerei è il titolo del graphic novel che l'autore sta realizzando sulla sceneggiatura di Vasco Brondi. Bruno aveva già collaborato con Le luci della centrale elettrica per svariati progetti, tra cui la cover dell'album Per ora noi la chiameremo felicità.
Qui sotto il video di presentazione.




martedì 17 luglio 2012

Noi non andremo a vedere Auschwitz: intervista a Jérémie Dres


Noi non andremo a vedere Auschwitz è il graphic novel del poliedrico artista Jérémie Dres, di cui avevamo già parlato in un post qualche tempo fa.
Sul sito francese www.actuabd.com è apparsa un'intervista che Jérémie ha rilasciato nell'ottobre dell'anno scorso e di cui vi riportiamo qualche stralcio. 

Qual è la genesi di questo libro?

Ci sono due ragioni che mi hanno portato a realizzare questo progetto: la prima, è la morte di mia nonna e la volontà di ritrovare il suo universo, la sua cultura di cui lei tanto mi parlava e in cui è cresciuta; la seconda è un articolo di Olivier Guez che ho letto su Le Monde Magazine riguardante il risveglio degli ebrei di Polonia.
Quando ho visto questo articolo mi sono molto sorpreso, perché la mia famiglia mi aveva sempre raccontato che non c'erano più ebrei in Polonia, che tutti erano morti o partiti. Questo mi ha dato la voglia di andarci.

La nonna di Jérémie, Tema, sua madre Chana e sua sorella Sore

E' il tuo primo fumetto. Hai studiato per realizzarlo?
Sì, ma è prima di tutto una passione visto che disegno da quando ho 10 anni. Mi entusiasmavo per i fumetti più classici come Thorgal o Blueberry...

Poi mi sono messo a studiare con il progetto di uscire un giorno o l'altro con un fumetto. Ho studiato arte, un breve periodo alla Duperré1 poi tre anni di arti decorative a Strasburgo. Alla fine i miei studi mi hanno orientato verso l'arte numerica, le installazioni, un campo che esploro da oramai tre anni con, in parallelo, sempre questa volontà di fare fumetti.
Alla Duperré ho cominciato a sviluppare una scrittura vicina all'autobiografia romanzata e al quotidiano. Oggi c'è tutto un genere di fumetti dedicato a questo, in particolare di autrici. Avevo cominciato con questo stile, poi l'ho lasciato perdere. L'ho ripreso in seguito, quando mi è venuta l'idea di associare i miei due principali ambiti di interesse: la biografia romanzata e la geopolitica. Questo ha aggiunto una certa ricchezza alla storia.

E per questa ragione sei andato a fare ricerche in Polonia. Eri preparato?
Mi sono rivolto a Olivier Guez affinchè mi desse qualche contatto sul posto. Avevo previsto che la fine del nostro viaggio avrebbe coinciso con il Festival della Cultura Ebraica di Cracovia. Immaginavo che avremmo fatto inizialmente incontri e ricerche e che alla fine avremmo potuto misurare il rinnovamento di questa cultura grazie al festival. I contatti sul posto ci hanno portato ad altri contatti e abbiamo avuto circa due o tre appuntamenti al giorno per una settimana con persone più o meno disponibili.

Che tipo di persone?
Abbiamo avuto modo di incontrare persone abbastanza differenti le une dalle altre, che ci hanno permesso di costruire un caleidoscopio verosimile della vita ebraica in Polonia: giovani ebrei impegnati, persone che hanno vissuto e sofferto sotto il comunismo,... Questo attraverso l'associazione socioculturale TSZK creata alla fine della guerra (un'associazione laica) per mettere le cose in prospettiva. Si tratta di un associazione che comprende laici, ma anche religiosi, ortodossi e progressisti, come pure persone che compiono ricerche d'archivio. Un sacco di gente, illuminata o meno, che coltiva e preserva alla sua maniera il ricco patrimonio degli ebrei di Polonia.
 
Ci sono momenti di vera paranoia. In fin dei conti sono i polacchi stessi degli antisemiti?
Ah, ah, non cadrò nella tua trappola! E' una questione delicata. Io e mio fratello siamo rimasti positivamente sorpresi poiché siamo partiti con molti pregiudizi, il famoso “non fidarti dei polacchi”, per tutte le ragioni legate ai pogrom del dopoguerra2, alla restituzione dei beni, eccetera.
La storia dei rapporti tra ebrei e polacchi è piuttosto complicata. In ogni caso i nostri pregiudizi sono crollati dopo il viaggio. In effetti, ci è capitato di avere paura, e molta, nelle campagne polacche, ma abbiamo capito che questa paura era ingiustificata. Non ci siamo mai trovati di fronte all'antisemitismo. Abbiamo scoperto questo episodio, poco conosciuto, del marzo '68 in Polonia di questo antisemitismo di stato di cui parlo nel libro. Dopo la Guerra dei sei giorni in cui gli egiziani vennero sconfitti dagli israeliani (l'Egitto era alleato dell'U.R.S.S., a cui era sottomesso il governo comunista polacco), fu condotta una violenta campagna antisemita a seguito delle agitazioni provenienti dalla gioventù polacca. Il governo giocò la carta dell'antisionismo, gli ebrei presenti sul suolo polacco furono considerati come spie di Israele. E' così che la maggioranza degli ebrei vennero privati della loro nazionalità e perdettero il lavoro. Alcuni ritornarono dopo la caduta del muro per diverse ragioni. Sono soprattutto queste le persone che ho incontrato presso associazione TSKZ, ma anche a Parigi: Anna Rabczynska, per esempio.
Il governo polacco sostiene che ci sia dell'ambiguità in proposito?
Non più. Il defunto presidente Kazcinsky ha preso delle iniziative per permettere agli ebrei del marzo 68 di recuperare la loro nazionalità con più facilità. Questi ebrei in genere non vogliono tornare in Polonia, immagino, ma ad oggi ci sono, secondo le istituzioni ebraiche di Varsavia. Il governo sovvenziona l'associazione TSKZ e la comunità ebraica locale.
[...]

La tematica ebraica nel fumetto, presente oggi con autori come Will Eisner, Art Spiegelman, Ben Katchor o Joann Sfar, vi sembra un soggetto vero e proprio, sufficientemente universale?
Certamente, perché al di là della tematica ebraica, ci sono dei temi universali utilizzati da tutti questi autori, che permettono di parlare a tutti. E' chiaro che i loro libri incontrano un successo universale ben al di là della comunità. La diversità, la storia, lo sterminio, ...tutte queste tematiche hanno un'eco in tutti.

Infine, perché non sei andato a vedere Auschwitz?
Non ci sono andato perché è la cosa più normale che un ebreo possa fare, andando laggiù: andare a Auschwitz. Ma io volevo ritrovare la vita, la vita prima dell'Olocausto attraverso le sue tracce: sinagoghe, edifici, parti del muro, archivi familiari, tombe... e osservare allo stesso tempo la vita di tutti i giorni. Il passaggio ad Auschwitz avrebbe snaturato il nostro viaggio. Ho intenzione di andarci un giorno, ma in quel caso è probabile che sarà la sola destinazione del mio soggiorno...
 [...]

Intervista di Didier Pasamonik

1Scuola superiore di arti applicate a Parigi (ndr)
2Il 4 luglio 1946, 40 ebrei sopravvissuti della Shoah e due cristiani di passaggio a Kielce sono stati massacrati dalla popolazione, si vocifera per un sacrificio rituale, senza che la polizia intervenisse. Questo evento ha scatenato un'ondata di emigrazione di ebrei polacchi.






lunedì 16 luglio 2012

Sbirciando tra le pagine di Loustal

In occasione della campagna promozionale dedicata a Jacques de Loustal, vi mostriamo qualche pagina degli interni dei tre libri pubblicati dall'autore per Coconino Press, acquistabili dal sito con il 25% di sconto. 

Il sangue della mala, realizzato su sceneggiatura di Philippe Paringaux



Le sei storie pubblicate inizialmente su Metal Hurlant de La notte dell'Alligatore 

Dal racconto La donna bianca
Dal racconto La donna bianca


La raccolta di nove racconti ambientati negli Stati Uniti L'amore è una pianta verde

Dal racconto L'amore è una pianta verde
Dal racconto L'amore è una pianta verde


venerdì 13 luglio 2012

Anticipazioni dall'estremo oriente: Il bruco di Suehiro Maruo

Tra pochi giorni...


Dopo La strana storia dell'isola panorama, Coconino Press dà alle stampe Il bruco, adattamento del racconto di Edogawa Ranpo ad opera del maestro del manga nipponico Suehiro Maruo. Anche se sul sito di Maruo l'inglese scarseggia, vale la pena dare un'occhiata.


Montalbano non sono



Una città del Sud. All'inizio degli anni '60, alle soglie del boom economico. Un commissario di polizia esperto e disilluso, fedele servitore dello Stato, che ha attraversato gli anni del fascismo. E ora si ritrova di nuovo alle prese con corruzione, poteri forti e verità che non si possono dire. No, non è Montalbano. E nemmeno "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto". Lui era apparso molti, molti anni fa sulle pagine della storica rivista "Eureka". Sta tornando. Per Coconino Press, in un autunno che si annuncia a tinte gialle e noir: courtesy of Sebastiano Vilella. Stay tuned!

lunedì 9 luglio 2012

Götting e Bruxelles. Tavole dalla mostra "Brussels" alla galleria Petits Papiers

Ve lo ricordate Jean-Claude Götting? L'autore de Il baule Sanderson e di Happy Living? E' prevista per settembre 2012 l'uscita del libro dedicato alla mostra Brussels in cui la città belga è immortalata dal fotografo Patrick Van Roy e dall'artista Jean-Claude Götting. L'esposizione, aperta fino al 20 luglio, è alla galleria Petit Papiers (8A rue Bodenbroeck, Place du Grand Sablon, Bruxelles. Tel. +32 (0) 2 893 90 30; mobile +32 (0) 478 319 282).  Sul suo blog, l'autore del Baule Sanderson ha pubblicato le immagini di alcune delle opere esposte ma potete ammirarle una per una sul sito della galleria.





Nomination del premio "Carlo Boscarato 2012". Coconino al Comic Book Festival di Treviso

Dal 22 al 30 settembre la città di Treviso ospiterà come ogni anno il Treviso Comic Book Festival. L'anno scorso Coconino Press e i suoi autori hanno conquistato il premio "Miglior storia breve" con Baobab di Igort e i suoi Quaderni ucraini hanno invece ottenuto il riconoscimento come "Miglior fumetto italiano".
Sono finalmente uscite le nomination per il premio "Carlo Boscarato" 2012.
Sweet Salgari di Paolo Bacilieri è candidato per il premio "Miglior fumetto italiano" mentre Asterios Polyp di David Mazzucchelli gareggia come "Miglior fumetto straniero". Blutch (Per farla finita con il cinema) potrebbe aggiudicarsi il premio "Miglior autore straniero" e Il signore dei colori di Roberto La Forgia concorre come "Miglior autore unico italiano".
Non ci resta che aspettare settembre e incrociare le dita!

una tavola da Sweet Salgari
una tavola da Il signore dei colori

venerdì 6 luglio 2012

Il laboratorio di Flavio Montelli

Poco dopo l'uscita di Goodbye Bukowski, abbiamo intervistato Flavio Montelli per farci raccontare della nascita del graphic novel e non solo. La chiacchierata ci ha incuriositi e gli abbiamo chiesto di spedirci qualche testimonianza fotografica di quanto emerso.

La copertina della fanzine Supertranquillo (La firma di Flavio-Fluws è l'ultima sulla destra) . Tra gli altri partecipanti, anche Gipi e Davide Reviati
   
Le prime storie del piccolo Flavio

Studiando Bukowski

martedì 3 luglio 2012

Le offerte di luglio sul sito www.coconinopress.it


Nuove interessanti offerte si sono aggiunte nel mese di luglio per i lettori Coconino Press.

- Avete ancora tempo per entrare a far parte del Club di Coconino: spendendo 129 euro vi spediremo, oltre alla tessera del Club, 8 stampe firmate (David B., Manuele Fior, Francesca Ghermandi, Beto Hernandez, Igort, Leila Marzocchi, Giacomo Nanni, Davide Reviati) + una stampa firmata e numerata di Igort (Fats Waller) + l'edizione limitata di Crime di Igort.
Potete vedere le stampe seguento questo link.

-Acquistando dal sito Il signore dei colori di Roberto La Forgia, avrete in omaggio il segnalibro di Paolo, Gianni e Luca, i tre ragazzini protagonisti del graphic novel.

- Last but not least, le copie di Sweet Salgari di Paolo Bacilieri, Per farla finita con il cinema di Blutch, Cronache dalla palude e Grenuord di Francesca Ghermandi sono state autografate dagli autori. Potete acquistare i libri firmati fino a esaurimento copie.