Un denso articolo di Sergio Rotino, pubblicato online sul Corriere Nazionale, mette in luce interessanti assonanze tra il "Quequette Blues" a fumetti del nostro Baru e un bel romanzo italiano dimenticato degli anni Sessanta: "Tirar mattina", del milanese Umberto Simonetta.
In entrambi si trovano esuberanza e ribellione giovanile, riti di passaggio, notti vissute a perdifiato. Ma soprattutto entrambi ci fanno assaporare il senso di un'epoca che sta cambiando (gli anni '60 del boom, appunto) e si svolgono all'ombra della fabbrica, "piccolo Moloch", madre, matrigna e destino delle vite dei giovani protagonisti. Nessuna nostalgia, ma un "come eravamo" che ci dice molto anche sul nostro presente. E in più, il libro di Baru è pieno di rock'n'roll.
Un doppio consiglio di lettura: un Baru tutto da scoprire, un Simonetta tutto da riscoprire. Grazie a Sergio Rotino per la segnalazione: il suo bell'articolo si può leggere qui.
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