IRAN,
VOCI DEL DISSENSO E MATITE DALL'ESILIO
FUMETTI,
SATIRA, VIGNETTE E FOTO DI MANA NEYESTANI
E
ALTRI AUTORI IN MOSTRA A COLLECCHIO (PARMA)
INAUGURAZIONE
VENERDÌ 23 AGOSTO
BIGLIETTI
DI SOLA ANDATA DA TEHERAN
Echi
di rivolta, voci dall’esilio
Fotografie
di Pietro Masturzo
Vignette
di Mana Neyestani e Kianoush Ramezani
Documenti
video di Martina Castigliani e Francesco Alesi
Villa
Soragna – Parco Nevicati, Collecchio (PR) 23 agosto-7 settembre
2013
Inaugurazione
venerdì 23 agosto, ore 19
LA
MOSTRA
VOCI
DALL’ESILIO: LE VIGNETTE DI MANA NEYESTANI e KIANOUSH RAMEZANI
Villa
Soragna ospita per la prima volta in Italia una selezione originale
delle vignette di Mana Neyestani e Kianoush Ramezani, due tra i più
celebrati autori satirici iraniani, oppositori del regime degli
ayatollah, perseguitati in patria e costretti a riparare nell’esilio
europeo, da dove continuano con le loro vignette fulminanti e amare a
far sentire la loro voce, in un dialogo ininterrotto con la patria
perduta: come una nuova eco al richiamo di rivolta lanciato dai tetti
di Teheran. Mana
Neyestani, fumettista incarcerato in Iran a causa di un disegno, è
oggi esule in Francia e ha raccontato la sua kafkiana vicenda nel
graphic novel Una metamorfosi iraniana
(Coconino Press – Fandango).
REVOLUTION ON
THE CARPET: IL DOCUMENTARIO
Le
testimonianze di Mana Neyestani, Kianoush Ramezani e quelle di molti
altri esuli come loro, figli della rivoluzione tradita del 1979 e
giovani rifugiati del Movimento Verde: le speranze, gli errori, le
disillusioni di due generazioni di iraniani a confronto, negli
estratti in anteprima dal documentario in lavorazione Revolution
on the carpet di Martina Castigliani e
Francesco Alesi.
UN
BIGLIETTO DI SOLA ANDATA
C’è
una forma estrema di viaggio, che per sua natura non prevede il
ritorno ma che, per sua natura, si nutre del desiderio di ritornare.
L’esilio è un viaggio che si compie una sola volta e in un’unica
direzione ma che non smette mai di tornare con il pensiero,
l’immaginazione, la parola, la rabbia sui propri passi.
L’Iran
è tra i paesi che più di tutti hanno spinto la propria migliore
gioventù a intraprendere questo viaggio: è successo la prima volta
nel 1979, quando la Rivoluzione iraniana ha divorato molti dei suoi
stessi figli, costringendoli all’esilio; accade nuovamente oggi con
gli esponenti del Movimento Verde e con tutti coloro che si battono
per una svolta democratica del regime degli Ayatollah. Il Collecchio
Video Film Festival, che nel suo decennale si interroga sul senso del
viaggio, dedica l’evento speciale ai volti, alle voci e alle opere
di alcuni di coloro che hanno compiuto questo viaggio di sola andata.
ECHI
DI RIVOLTA: GLI SCATTI DI PIETRO MASTURZO
Nel
giugno 2009, quando scoppia la protesta per i brogli elettorali che
hanno confermato alla presidenza Mahmoud Ahmadinejad, Pietro Masturzo
è tra i pochi testimoni occidentali a Teheran: “Ho cominciato a
sentire voci provenienti dai tetti. Qualcuno mi ha spiegato cosa
stava succedendo: gridavano Allah è grande,
una protesta che riprendeva quella della rivoluzione islamica del
1979, quando il popolo faceva la stessa cosa sui tetti come forma di
dissenso contro lo scià. Così ho cominciato a salire anch’io e ho
iniziato a scattare”. Le foto di Masturzo hanno fatto il giro del
mondo, vincendo il World Press Photo e diventando l’emblema delle
rivolta: Teheran Echoes,
urla nella notte come richiami alla coscienza del mondo.
Con
il PATROCINIO E IL CONTRIBUTO DI
Regione
Emilia-Romagna
Provincia
di Parma
Comune
di Collecchio
IDEAZIONE
E ALLESTIMENTO
Bomba
di Riso
IN
COLLABORAZIONE CON
Mandeep
photography
Coconino
Press - Fandango
CREDITS
Mana
Neyestani
Nato
nel 1973 a Teheran, è fumettista e illustratore. E’
particolarmente noto per il suo lavoro per il giornale Zan e per la
testata iraniana in esilio Radio
Zamaneh. Nel 2012 ha
pubblicato in Italia per Coconino Press-Fandango il graphic novel Una
metamorfosi iraniana.
E’
diventato un attivista politico per caso. Un giorno ha disegnato una
vignetta con uno scarafaggio e un bambino che gli chiedeva: come
possiamo sconfiggere gli scarafaggi? Era una vignetta per bambini,
una di quelle che non dovrebbero fare del male a nessuno. Ma una
minoranza etnica si è sentita rappresentata e ha preso quella
vignetta come un incitamento alla rivolta: gli azeri sono scesi nelle
strade a protestare e Mana è diventato uno dei simboli e dei
bersagli della protesta, finendo paradossalmente incarcerato dal
governo iraniano nella prigione di massima sicurezza di Evin. “Se
fossi stato in Iran, probabilmente non ci sarei andato in piazza nel
giugno del 2009, non sono un tipo da proteste”. Poi la fuga e ora
non ha più scelta. Vive in un piccolo monolocale con la moglie, che
lo segue da tre anni in viaggio per il mondo.
Kianoush
Ramezani
Nato
nel 1973 a Rasht, è un fumettista e attivista per i diritti umani.
Vive in Francia dal dicembre 2009 come rifugiato politico. Porta il
cappello e ha sempre occhiaie profondissime, le notti le passa a
pensare. Passeggia ai bordi della Senna, dove ogni pomeriggio va a
disegnare le sue vignette. Lo faceva quando era in Iran, e continua a
farlo ora, dopo che i fatti del 2009 lo hanno costretto a partire:
disegna e utilizza la sua penna per raccontare l’attualità. È
membro di “Cartooning for Peace” e nella sua camera ha tutti i
vestiti ammassati come se fosse sempre in procinto di partire o
appena arrivato da un lungo trasloco.
Pietro
Masturzo
E’
uno dei più interessanti esponenti dell’ultima generazione di
fotogiornalisti italiani.
Nato
a Napoli nel 1980, dopo la laurea in Relazioni Internazionali, si
trasferisce a Roma per approfondire lo studio della fotografia. Dal
2007 è fotografo professionista e collabora con diverse agenzie di
fotogiornalismo, pubblicando i suoi scatti sulle principali testate
giornalistiche italiane e internazionali. Nel 2009 è tra i fondatori
di Kairos Factory, un collettivo italiano di fotografi
documentaristi. Nel 2010 trionfa al World Press Photo, il più
prestigioso premio fotogiornalistico internazionale: un suo scatto
della protesta sui tetti di Teheran contro il regime degli ayatollah
è premiato come Foto dell’anno e l’intero reportage ottiene il
primo premio nella categoria Protagonisti dell’attualità. Nel 2011
entra a far parte dell’agenzia fotografica italiana OnOff.
I
reportage di Masturzo sono prevalentemente focalizzati sui temi
politici e sociali, ma lo sguardo è rivolto soprattutto alla vicenda
umana delle storie, anche nel racconto dei grandi eventi
dell’attualità.
Francesco
Alesi
Nato
a Roma nel 1975, dove tuttora vive. Dopo un’esperienza di tre anni
e mezzo come poliziotto si dimette per iscriversi all’Università
La Sapienza dove si laurea in Filosofia. Nel 2007 si trasferisce in
Irlanda, lavorando come corrispondente per un quotidiano italiano.
Nel 2008 consegue a Londra un Master in Photojournalism
all’Università di Westminster. Nel 2009 torna a Roma, dove inizia
la sua carriera di fotoreporter. I suoi reportage sono stati
pubblicati in Italia e all’estero. Collabora con ONG come
Greenpeace, Save the Children, Amnesty International, ActionAid. Nel
2010 vince il Premio Anello Debole (primo premio e premio della
giuria) del Festival di Capodarco con il documentario “Campania
d’Africa”. Nel 2010 è laureato del premio ANI Visa Pour L’image
con il fotoreportage “Campania d’Africa”.
Martina
Castigliani
Nata
a Guastalla (Re) nel 1987, vive a Bologna. Nel 2012 si laurea in
sociologia politica del Medio Oriente all’Ecole des Hautes Etudes
en Sciences Sociales a Parigi. Giornalista pubblicista, dal 2006 al
2010 lavora come collaboratrice presso la Gazzetta di Reggio (gruppo
l’Espresso). Attualmente lavora per Il Fatto Quotidiano. Nel 2010
vince il primo premio all’International Journalism Festival a
Perugia, nel concorso “Una storia ancora da raccontare: Maria
Grazia Cutuli”. Nel 2010 vince il concorso “Young Reporters
against poverty” organizzato dall’European Journalism Festival.
Nel 2012 vince il secondo premio al Premio Ischia di giornalismo (Il
Manifesto, VeDrò) per “Blog-Notes”.
Bomba
di Riso
Mostre
a cura di Bomba di Riso a Villa Soragna:
agosto
2012: Gipi, “L’Ultimo Terrestre e altre Apocalissi di provincia”
agosto
2011: Marco Chiarini, “L’Uomo Fiammifero. O come ci inventammo il
cinema”
agosto
2010: Altan, “Cipputi sui tetti. Francesco Tullio Altan e la Crisi”
agosto
2009: Parallelozero, “Metropoli via Emilia. Da Pechino a Dakar via
Novellara”
agosto
2008: Alessandro Gandolfi: “Blues delle terre basse. Visioni
musicali dall’America al Po”
agosto
2007: Romano Levi, Marco Buzzoni, Stefano Chiuri, “Romano Levi e la
donna selvatica”
I
LUOGHI
Villa
Soragna, edificio
del primo '800 è sede dell’omonimo Centro
Culturale di Collecchio.
Gli spazi ai piani superiori della Villa sono adibiti a mostre, conferenze, incontri, esposizioni.
Gli spazi ai piani superiori della Villa sono adibiti a mostre, conferenze, incontri, esposizioni.
Sette
sale espositive in grado di accogliere oltre cinquanta opere. La
Villa è immersa nel Parco Nevicati, un rigoglioso parco all’italiana
con cedri secolari e piante ad alto fusto, popolato da una folta
colonia di conigli, di provenienza ignota, che nelle sere d’estate
ricopre, come un manto di pelo, l’erba dei prati.
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